La casa al tempo del COVID-19: villette a schiera e case a cortina

Il prossimo caso analizzato riguarda due diverse tipologie con alcune importanti caratteristiche in comune: le villette a schiera e le case a cortina.
Tutti conoscono le villette a schiera, pochi invece conoscono il termine “casa a cortina”. Quest’ultima definizione identifica quella tipologia di edificio, indipendente, costruito a ridosso del marciapiede e che confina con altri due edifici simili ai lati, formando appunto una “cortina” edilizia continua che solitamente caratterizza i nostri centri storici.

Di conseguenza le caratteristiche condivise dalle villette a schiera e dalle case a cortina sono: due lati (solitamente paralleli) dotati di aperture, e due lati completamente chiusi perché in aderenza agli edifici confinanti.
In secondo luogo condividono il fatto di avere un prospetto principale verso la pubblica via (mediato da un piccolo giardinetto nel caso della villetta o direttamente a ridosso del marciapiede per la tipologia a cortina) e un prospetto privato verso un cortile o un giardino interno.
Rispetto agli appartamenti, queste tipologie edilizie sono caratterizzate da una completa autonomia per quel che riguarda scelte progettuali e finiture rispetto agli edifici circostanti (compatibilmente con i regolamenti edilizi) e di una buona autonomia strutturale che permette pesanti interventi di ristrutturazione (anche demolizione e ricostruzione, con le dovute cautele).

Villette a schiera

Partiamo con le villette a schiera, tutte le valutazioni fatte per questo tipo di edifici varranno poi anche per le case a cortina che sono leggermente più complesse.
Gli edifici di questo tipo hanno solitamente una metratura che varia dai 100 ai 200 metri quadrati calpestabili, di conseguenza le problematiche di affollamento sono minori rispetto a quelle degli appartamenti, tuttavia rimangono validi tutti i consigli sull’arredo e sulla gestione degli spazi citati nei precedenti articoli.
Le principali problematiche che si possono riscontrare in questo tipo di fabbricati sono di natura distributiva e di luminosità degli spazi. Le villette a schiera sono spesso il risultato di interventi edilizi di tipo speculativo quindi, nonostante siano di costruzione relativamente recente, presentano delle caratteristiche che ne riducono la qualità degli spazi e dell’edificio nel complesso. Al di là delle problematiche sulla qualità dei materiali impiegati, che si risolvono solo attraverso una ristrutturazione, solitamente abbiamo aperture e superfici dei vani al minimo di legge, quel tanto che basta a consentire l’approvazione del progetto da parte degli enti competenti. Di conseguenza restano validi tutti i consigli precedenti riguardanti l’allestimento degli spazi di studio/lavoro personali in spazi ridotti, e sulla gestione degli spazi comuni.

  • Per quanto riguarda l’illuminazione, rimane valido il consiglio di evitare mobili alti in prossimità delle finestre ma, essendoci anche un giardino, vi consigliamo anche di evitare piante eccessivamente ingombranti all’esterno, che possono togliere luce agli ambienti interni. Essendo solitamente un giardino di ridotte dimensioni su fronte strada e/o sul retro, è importante considerare l’esposizione della casa nelle varie ore del giorno e la crescita delle piante che si decidono di utilizzare. Evitate di piantare essenze alte o particolarmente frondose davanti alle finestre, ruberanno luce all’interno della casa.
  • Spesso queste villette hanno anche dei piccoli portichetti che tolgono ulteriormente luce alle finestre del piano terra, valutate se trasformarli in pergolati aperti o apribili, porteranno molta più luce all’interno con una spesa relativamente modesta e senza cantieri all’interno della casa.
  • Ritornando sul tema giardino, solitamente l’estensione è determinata dal rispetto della distanza minima dai confini previsto dalla normativa (5 o 10 metri dal confine o dalla strada a seconda delle situazioni). In questo caso non tutto il male viene per nuocere, piccoli giardini sono più facili da gestire, inoltre se ben progettati possono diventare dei veri e propri piccoli capolavori. Internet e le riviste specializzate sono ricche di esempi e un buon progettista può aiutarvi a trasformare il vostro ritaglio di verde in un’area ben curata e ordinata: il vostro piccolo paradiso personale. Alcuni consigli sempre validi sono: scegliete essenze adatte al vostro tipo di terreno, clima ed esposizione, prediligete essenze locali o adattate, o avrete piante che per la maggior parte dell’anno dovranno essere coperte per proteggerle dal freddo o irrigate di continuo ed ombreggiate per contrastare il caldo. State molto attenti allo sviluppo degli arbusti e se avete giardini piccoli è inutile piantare essenze che si sviluppano in grandi alberi, toglieranno luce alla casa e al giardino, favorendo la formazione di muffa e muschio ed impedendo la crescita rigogliosa del prato. Se avete giardini o parte di giardini che non vengono mai illuminati direttamente dal sole, valutate la possibilità di creare un “giardino secco”, sono molto gradevoli e rilassanti, richiedono poca luce e manutenzione. Ricordate che il vostro giardino deve rimanere uno spazio da vivere e quindi allestendolo dovete lasciare ampio spazio per la vostra permanenza all’interno di esso, non riempitelo di vegetazione fino a due metri dalla casa. Un ultimo consiglio più tecnico che estetico, se scegliete di piantare essenze con radici abbastanza profonde, evitate quanto più possibile la vicinanza a tubazioni sotterrane nel giardino (se non avete un disegno, potete intuire l’andamento delle tubazioni dalla posizione dei pozzetti di ispezione), le radici possono infatti danneggiare irreversibilmente le tubazioni.

Qualora siate proprietari di una villetta a schiera, valutate con un tecnico i costi e i benefici di una ristrutturazione rilevante, che preveda innanzitutto una ridistribuzione delle aperture per favorire l’ingresso di luce naturale, cogliendo l’occasione per installare serramenti nuovi e energicamente più efficienti.

  • Particolare attenzione va data anche all’illuminazione artificiale. Una caratteristica comune in quasi tutte le villette a schiera è la presenza di una zona giorno lunga e stretta (solitamente molto buia al centro essendo il punto più lontano dalle pareti finestrate), situazione spesso determinata dalla presenza del garage in sagoma all’edificio al piano terra. In questo situazione, fermo restando che le aperture dovranno essere sfruttate il più possibile per fornire luce naturale (compatibilmente con l’esposizione, gli affacci e l’assetto strutturale dell’edificio), richiedete un accurato progetto dell’illuminazione artificiale, magari modulabile, per compensare la mancanza di luce nelle zone più lontane delle aperture. Una buona soluzione potrebbe prevedere varie modalità di illuminazione in base all’esigenza: una luce di riempimento per le ore diurne, una rilassante per la sera e vari punti o elementi di l’illuminazione specifica per lettura, il lavoro, o i pasti.
  • Per quel che riguarda la distribuzione, essendo la zona giorno prevalentemente open-space, si può valutare una cucina a scomparsa o una parete mobile, in modo da contenere la dispersione di odori o nascondere il temporaneo disordine e creare una zona di lavoro separata dagli ospiti.
  • Infine un paio di note per la stagione invernale: l’ingresso diretto dall’esterno al soggiorno, magari con una porta vetrata, causa spesso bruschi abbassamenti di temperatura nei momenti di frequente andirivieni. Se lo spazio lo consente si potrebbe prevedere uno spazio filtro che consenta di spezzare il flusso di aria fredda. Inoltre, se la filosofia degli spazi è eccessivamente “open” e l’impianto non è adeguato, potrebbero esserci flussi di calore indesiderati tra la zona giorno e la zona notte (oltre che di odore e rumore). Valutate quindi, con l’aiuto di un tecnico, se adeguare l’impianto o realizzare una chiusura tra zona giorno e zona notte.

Case a cortina

Come anticipato le case a cortina necessitano di alcune considerazioni aggiuntive in quanto solitamente sono più complesse da affrontare, sia perché più vecchie, sia per il difficile affaccio verso il marciapiede pubblico.
In primo luogo le problematiche: facendo parte dei nostri centri storici spesso risalgono ai primi anni del Novecento o sono addirittura precedenti, in alcuni casi hanno subito pesanti ristrutturazioni nel secondo dopoguerra (anni ‘50-’70), altre volte hanno la struttura originale in mattoni e legno. Questo significa che, nel migliore dei casi, la distribuzione, le aperture e gli spazi in generale sono stati concepiti o adattati allo stile di vita delle persone alla fine del diciannovesimo/inizio del ventesimo secolo, nel peggiore dei casi ci sono serie problematiche strutturali, impiantistiche e di umidità o salubrità in generale.
Nel breve periodo di quarantena gli interventi che si possono eseguire in questo tipo di edifici sono limitati e sostanzialmente simili a quelli indicati per le precedenti tipologie, e quindi coinvolgono soprattutto la gestione degli ambienti. Come per le villette a schiera avremo sicuramente un numero più che si sufficiente di locali per gestire correttamente la privacy di ognuno, ma saranno probabilmente ambienti piccoli e poco illuminati.
Di conseguenza ben vengano postazioni di lavoro rivolte verso le poche aperture, mobili bassi e dai colori tenui, tinte chiare alle pareti e la possibilità di tinteggiare di bianco i solai in legno a vista (se siete in affitto concordate la cosa con la proprietà).

Se avete pavimenti scuri valutate se usare dei tappeti di colore chiaro, lo stesso discorso vale per le tende e la biancheria per la casa. Se la cucina è troppo piccola per contenere la famiglia al completo spostate il tavolo da pranzo in un’altra camera e in cucina mantenete solo un piano di lavoro/colazione.
Guardando oltre la quarantena le possibilità sono invece infinite, compatibilmente con le indicazioni della normativa urbanistica che varia da comune a comune e da edificio ad edificio. 
A seconda dello stato dei fabbricati si può procedere a una semplice Manutenzione Straordinaria con l’applicazione di un intonaco anti-umido e la sostituzione di impianti e serramenti, oppure procedere fino a una più drastica demolizione totale e ricostruzione in sagoma.
Quasi sempre, è obbligatorio conservare la sagoma dell’edificio esistente per conservare la continuità della cortina urbana, comunque, per le abitazioni che non hanno caratteristiche di monumento, c’è ampio spazio di manovra per quel che riguarda disposizioni interne e aperture verso il cortile interno.
Escludendo per ora le ristrutturazioni complete, che chiaramente offrono possibilità infinite, e una grande quantità di agevolazioni fiscali ma necessitano di una progettazione ad hoc da parte di un tecnico, possiamo dare alcuni consigli per interventi più localizzati:

  • Le aperture interne ed esterne possono essere ampliate per migliorare la luminosità ed amplificare gli spazi. È sufficiente inserire rinforzi in acciaio (calcolati da un tecnico abilitato) in sostituzione delle parti di muro demolite: anche in una casa vecchia è possibile avere un open-space interno o una grande vetrata verso il giardino.  
  • Sfruttate comunque le aperture verso strada. Al piano terra, destinate gli ambienti sul lato verso strada, per locali di servizio che necessitano di meno luce ed utilizzate tende filtranti, o un vetro satinato, in modo da garantire un certo livello di privacy.
  • Utilizzate al meglio i piani alti, sono i più luminosi perché non subiscono l’ombreggiamento da parte degli edifici vicini, se le camere sono abbastanza grandi non destinatele semplicemente all’utilizzo notturno ma allestite una zona studio lavoro in ogni camera che lo necessiti.
    Con una ristrutturazione più impegnativa si può spostare anche la zona giorno al primo piano per sfruttare al meglio la luce naturale.
  • Ricordate che i vecchi muri devono traspirare, quindi evitate trattamenti superficiali essicanti o impermeabilizzanti, nel primo caso il muro ne potrebbe risultare indebolito, nel secondo caso l’umidità si limiterà a spostarsi più in alto o sulla faccia opposta della parete. Preferite intonaci traspiranti finiti con colori traspiranti e ricordate di arieggiare ogni giorno i locali, per far si che l’umidità in eccesso fuoriesca. Non utilizzate tinte a smalto o non traspiranti, in poco tempo si gonfieranno e si distaccheranno sotto la spinta dell’umidità retrostante.
  • Non posizionate mobili ingombranti a ridosso delle pareti più umide, mantenete sempre una distanza di 5-10 cm dalla parete e fissate un telo protettivo antiumido sul retro del mobile (non sul muro), eviterete che il muro si deteriori e che il mobile marcisca.
  • Se l’impianto elettrico è vecchio ricordate di non sovraccaricare i fili con elettrodomestici troppo potenti, chiedete il sopralluogo di un tecnico o di un elettricista nel caso vogliate convertire la cucina a gas in una ad induzione o se volete aggiungere un forno o una pompa di calore. Non è importante che il contatore supporti il maggior impegno di potenza, i singoli cavi costretti a trasportare una maggiore corrente potrebbero surriscaldarsi e fondere con conseguenti corto circuiti o incendi nel caso non si possieda un quadro con salvavita. 
  • Se l’impianto idraulico è vecchio o se pompate l’acqua da un pozzo, fate analizzare regolarmente l’acqua non solo a valle della pompa ma direttamente dai rubinetti di casa, i vecchi impianti erano fatti in ferro e piombo, verificate quindi che l’acqua non ne sia eccessivamente contaminata. 
  • Verificate regolarmente le condizioni del tetto. Se avete un sottotetto potreste non accorgervi di una eventuale infiltrazione fintanto che non diventa molto grave. Le vecchie tegole tendono naturalmente a scivolare verso la gronda e gli uccelli più grandi spesso le spostano cercando rifugio durante l’inverno, potrebbe essere quindi necessario un “ripasso” delle tegole (le tegole vengono rimosse e ripulite dai detriti e poi riposizionate correttamente). Le strutture di legno risentono molto di umidità e infiltrazioni quindi verificatele spesso con l’ausilio di un tecnico o un muratore, ogni primavera sarebbe l’ideale, per prevenire danni e conseguenti spese di ristrutturazione.

Come già detto in questi casi le possibilità di intervento sono praticamente illimitate, siamo a vostra disposizione per valutare ogni possibilità in base alle esigenze e alle disponibilità economiche di ognuno. Ogni casa, anche la più angusta, può diventare più bella e accogliente.

Alcune delle immagini riportate negli articoli sono a titolo puramente esemplificativo, qualora qualcuno ne riconoscesse la proprietà provvederemo a segnalarne i diritti o ad eliminarle su richiesta dell’autore.